giovedì 13 aprile 2017

Nocciole del Piemonte: sono buone e fanno bene!

Mi piace definirmi “piemontese doc”: amo la regione in cui sono nata, i panorami che mi sa regalare e il buon cibo che offre.
Tra le prelibatezze che io stessa utilizzo per molti dei miei piatti ci sono le nocciole, in particolare la varietà Tonda Gentile del Piemonte.

Non è semplice da trovare, occorre andare dai produttori locali o “scovarli” alle fiere e ai mercati di prodotti tipici, ma una volta assaggiate la differenza si sente eccome!
Uno dei principali consumatori di nocciole in Piemonte è la Ferrero: alzi la mano chi non ha gustato almeno una volta la Nutella, o tolto dalla sua stagnola dorata un Ferrero Rocher!
Sapete però qual è il “punto debole” delle nocciole? Il guscio, che rappresenta circa metà del peso complessivo del frutto. È parecchio scarto per un frutto così piccolo.
Ma in Ferrero ovviamente non si limitano a buttarlo: è pur sempre legno, e perciò viene utilizzato come combustibile per generare calore e elettricità.
Recentemente, però, è stato scoperto un nuovo utilizzo che potrà dare una seconda vita alla parte meno nobile della nocciola: studi effettuati insieme a università e centri di ricerca internazionali hanno evidenziato come il guscio contenga circa il 20% di una particolare fibra prebiotica - chiamata Axos - che presenta proprietà antiossidanti ed effetti benefici su sistema cardiovascolare, immunitario e sul metabolismo dei lipidi.
Non solo: persino la cuticola, cioè la pellicina scura che ricopre il frutto, contiene polifenoli utili contro i radicali liberi, le malattie metaboliche e la degenerazione cognitiva.
Gli studi in tal senso sono ancora all'inizio, ma la strada è tracciata e sembra proprio che questi ghiotti frutti non siano solo buoni da mangiare, ma possano anche fare (molto) bene alla salute e possano essere utilizzate perfino in cosmetica!

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